PAOLO FABIANI
22 settembre – 24 novembre 2007
Inaugurazione: sabato 22 settembre ore 18.00
L’Associazione Sincresis, dopo la pausa estiva, riapre i propri spazi espositivi con una mostra personale di Paolo Fabiani
che ha partecipato nel giugno scorso al progetto Lo stato dell’arte promosso dal Comune di Montelupo Fiorentino e
dall’Istituzione Montelupo Cultura in collaborazione con il corso di Disegno Industriale della Facoltà di Architettura di
Firenze e con la nostra associazione.
Paolo Fabiani, artista ormai conosciuto ha iniziato il suo itinerario creativo d’avanguardia verso la fine degli anni Ottanta
indirizzandosi verso la scultura in terra cruda, lavorata per comporre con pochi tocchi combinati ed elementi assemblati
figure esili e fugaci, deformate nella plastica elementare, esempi come ha indicato a suo tempo Laura Cherubini,(Paolo
Fabiani, Galleria Margiacchi, Arezzo, 1995), di una “scultura domestica” che traggono ispirazione dai personaggi della
commedia dell’arte, come la figura di Pulcinella, simbolica espressione di una vita avventurosa e immagine tragicomica
dell’esperienza esistenziale che si nutre di memorie infantili e suggerisce uno sguardo innocente sul mondo.
In occasione di questa mostra presenta nuovi lavori, tra cui un’installazione costituita da oggetti trovati in accumulazione
e da figure elaborate con sfoglie di terracotta a cui unisce, per la prima volta, il colore, che traggono spunti dai
personaggi dei manga. In esse, come nella maschera napoletana, l’artista proietta il suo immaginario e la sua ironica
visione della vita, capace di deragliare dai binari consueti e dagli schemi amorfi per suggerire uno sguardo altro, così da
frantumare alle basi e porre in crisi determinate certezze e paradigmi precostituiti.
Infatti il suo approccio creativo è essenzialmente ludico e poetico, sia nella realizzazione dei suoi soggetti in materiale
povero, che sembrano derivare dal vuoto, sia nello studio dello spazio in cui collocare o da cui far nascere l’opera, come
nell’installazione ambientale ideata per l’esterno della Fortezza da Basso a Firenze per Pitti Immagine nel 2005.
Ultimamente impegnato nella ideazione di oggetti domestici, piatti, pentole, bicchieri della cucina di Pulcinella, presentati
alla recente ArteFiera di Bologna con la Galleria Fabjbasaglia di Rimini, così deformati da diventare afunzionali e
dissacrare il prodotto di design, propone in mostra un dialogo tra alcuni di questi e le figure che sembrano generate dal
nulla.
Ludovico Pratesi ha scritto che “Fabiani studia l’espressione della forma, mentre lavora la terracotta”, una forma
indeterminata, che sembra imperfetta, che dà l’idea della precarietà, del frammento in vanificazione.
Il linguaggio dell’artista si orienta non verso la costruzione, ma verso “la dissoluzione della forma” e permette di
percepire “il piacere tattile di modellare la materia”, così che “le sculture trattengono la gioia di un gioco, del costruire con
le mani qualcosa di effimero […]”.
“Nella sua scultura sono fondamentali né fini né fine, ma svolgimento e intreccio, che più sono aggrovigliati più
allontanano ogni possibilità di scioglimento e di soluzione dell’immagine” (Paolo Fabiani in La nuova identità della
scultura, Teseco per l’arte, Pisa, 1998).
“Pochi tocchi, minimi, – ha indicato Paola Ballerini – che tuttavia restituiscono appieno lo stupore del fare con poco, quasi
dal niente, un discorso autentico, rifiutando i codici comuni per un linguaggio aderente al profondo, fuori dal frastuono
metropolitano […].Tracce, baluginii di gesti e azioni appena abbozzati nella povertà disarmante dei materiali.
Agisce in controtendenza per riscoprire la poesia più autentica, il lirismo più profondo, “scegliendo l’essenzialità partendo
dal vuoto per ricreare con pochi elementi, pochi segni, un linguaggio proprio e radicale” (Come dire Splendori, Prato,
1994).
“Rivelazioni, evocazioni di una realtà incomprensibile che apre vedute su paesaggi interiori – ha detto Maria Luisa Frisa
– come un non finito in attesa di essere finito o meglio di una nuova immagine che possa completarlo” (Paolo Fabiani in
Le nostre anime rincorreranno i colori nel lontano abisso, Galleria Carini, Firenze,1989).
“Tutto sembra improvvisato, provvisorio, – ha sottolineato Saretto Cincinelli , parlando del suo lavoro – si sottrae all’idea
di compiutezza, come la fontana a più vasche di una scenografia incompiuta, così da cogliere l’autoritrarsi dell’opera, per
restituire non una pienezza, ma una latenza destinata a rimanere tale” (Je t’aime, Note arte contemporanea, Arezzo,
2001).
La serata dell’inaugurazione terminerà presso Borgo dei Lunardi a Cerreto Guidi, dove l’artista ha collocato e ambientato
un suo nuovo lavoro in ceramica.
Con il patrocinio del Comune di Empoli e della Rete Regionale Toscana TRAART
Informazioni: da mercoledì a sabato ore 17,30 – 19,30.
Per visite su appuntamento: Tel e fax 0571/73619; e – mail: a.scappini@virgilio.it
Per arrivare: S.G.C. FI.PI.LI. Uscita EMPOLI; FS: FI –PI; FI – SI; Stazione di Empoli