16 – 30 giugno 2007

Inaugurazione: Sabato 16 giugno ore 19.00 – 24.00

Orari: da mercoledì a sabato ore 17 – 19,30. Visita anche su appuntamento

Gli spazi espositivi dell’Associazione Sincresis ospitano i lavori creativi di Gianni Veneziano in concomitanza al progetto “Lo stato dell’arte” promosso dal Comune di Montelupo Fiorentino e dall’Istituzione Montelupo Cultura & Promozione, presentato in occasione della Festa della Ceramica, con l’intervento del corso di laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Firenze, per giungere ad una contaminazione tra arte artigianato e design, nell’intento di valorizzare e rinnovare le produzioni artigianali locali ed indirizzarle verso il design.

Gianni Veneziano, architetto e designer impegnato nel corso di progettazione presso il corso di laurea menzionato, è stato coinvolto in qualità di docente per l‘effettuazione di un workshop durato due mesi nello scopo di elaborare da parte degli allievi oggetti di design, con la collaborazione delle manifatture ceramiche e vetrarie presenti nel territorio, che saranno presentati in un’apposita mostra dal 16 al 24 giugno prossimo presso l’Ex manifattura Tolmino Bellucci a Montelupo Fiorentino per partecipare alla successiva premiazione nel settembre prossimo.

Veneziano, che si è formato presso l’Ateneo fiorentino, nonostante sia nato a Molfetta (Bari), ha sviluppato negli anni i suoi studi e proseguito la sua ricerca, interessandosi di architettura disegnata, specialmente agli inizi degli anni Ottanta, quando ha vissuto a Chicago, per fondare più tardi nel corso del medesimo decennio a Milano con Prospero Rasulo, “Oxido”, la Galleria del Progetto arte, che in seguito diventerà un marchio di fabbrica “Oxido Zoo”

Ha disegnato per diverse aziende del settore quali Sisal, Ortolan, RSVP, Demetra, Masterly, Lumi ed è stato invitato a numerose rassegne di design, presentando i suoi oggetti in gallerie e musei.

“Tutta l’opera di Veneziano – scrive Maurizio Vitta in un libro a lui dedicato (Edizioni L’Archivolto, Milano, 1998) – è stata fino ad oggi una esplorazione dell’universo, fattosi di nuovo misterioso, degli oggetti e degli spazi. […] ha vissuto – il periodo degli anni Ottanta – con impegno e fervore, ma con distacco dell’osservatore disincantato. Le sue realizzazioni – scandite nel tempo secondo un ritmo lento e costante – sono state attenti sondaggi compiuti in un territorio che egli ha sempre cercato di studiare, più che di sfruttare. La profondità lo interessava assai più che la diffusione: ogni pezzo, ogni spazio, erano il risultato di un calcolo mirante a sintetizzare non un’occasione progettuale, bensì un assunto metodologico o, con maggiore azzardo, un teorema. Egli ha fatto propria, nel suo lavoro, l’antinomia sulla quale si è costruita la storia dell’architettura e del design nel XX secolo – quella tra funzione estetica e funzione d’uso, ma ha cercato di superarla rovesciandone l’impostazione. Anziché considerarla frutto di un’insanabile antitesi tra i due concetti distinti, ne ha rivelato la natura sostanzialmente unitaria e ha trasformato l’opposizione in costitutiva duplicità.

[…] Anziché lasciarsi sedurre dalle mascherature con le quali il concetto di “forma” è stato, a onta delle migliori intenzioni iniziali, il più delle volte rivestito – artisticità, artigianalità, esteticità – che lo hanno lasciato sostanzialmente come era, egli ha preferito lavorare sul terreno più difficile e meno praticato, quello della metamorfosi dell’oggetto, ovvero sulla capacità delle cose di trasformarsi in altro pur restando sempre le stesse. Ma questa metamorfosi, per compiersi davvero, doveva coinvolgere tutto l’oggetto, e non solo la sua configurazione formale; e difatti nei suoi risultati più pregnanti […] la struttura funzionale è stata ripensata altrettanto radicalmente”.

In mostra Veneziano presenta le sue ultime opere in terracotta, dalla serie dei Piattimacchiati  a quella dei  vasi con The walking man che denotano la sua capacità, come precisato nel testo critico, di metamorfizzare non solo la configurazione formale dell’oggetto, ma anche la sua struttura funzionale e propongono i recenti sviluppi del panorama progettuale attraverso la sperimentazione di un geometrico minimalismo, definendo un nuovo rapporto tra oggetto e spazio architettonico.

Informazioni: Tel. e Fax 0571/73619; e-mail: a.scappini@virgilio.it er arrivare: S.G.C. FI. PI.LI. Uscita Empoli Ovest; FS: FI – PI; FI – SI; Stazione di Empoli

Creare arte con il design

A cura del Corso di laurea in Disegno Industriale

Facoltà di Architettura Università degli studi di Firenze

In  collaborazione con

Comune di Montelupo Fiorentino

Istituzione Montelupo Cultura & Promozione

Organizzazione: SINCRESIS Associazione culturale per le arti contemporanee di EMPOLI

Sede espositiva: Galleria della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano

Montelupo Fiorentino

16 giugno – 30 giugno 2007

Orari: da lunedì a sabato ore 8,30 – 13,30

Visite anche su appuntamento in orari pomeridiani

Gli spazi espositivi della Galleria della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano presente a Montelupo Fiorentino accolgono nel periodo della Festa della Ceramica le libere creazioni degli allievi del Corso di laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Firenze che ha realizzato in collaborazione con l ’Associazione Sincresis il progetto “Lo stato dell’arte” promosso dal Comune di Montelupo Fiorentino e dall’Istituzione Montelupo Cultura & Promozione, presentato in occasione della Festa per giungere ad una contaminazione tra arte artigianato e design, nell’intento di valorizzare e rinnovare le produzioni artigianali locali ed indirizzarle verso il design.

In tale occasione la filiale della banca, avendo contribuito alla realizzazione del progetto, si apre alle ideazioni dei giovani, alcuni dei quali sono stati coinvolti, con la guida del direttore del corso Gianpiero Alfarano e del docente Gianni Veneziano, per l‘effettuazione di un workshop durato due mesi nello scopo di elaborare da parte degli allievi oggetti di design, con la collaborazione delle manifatture ceramiche e vetrarie presenti nel territorio, che saranno presentati in un’apposita mostra dal 16 al 24 giugno prossimo presso l’Ex manifattura Tolmino Bellucci a Montelupo Fiorentino per partecipare alla successiva premiazione nel settembre prossimo.

L’idea è quella di creare nella galleria della banca un’unica installazione costituita di elementi trovati, materiali poveri, la terra primariamente, per rinnovare l’energia e diventare suolo fertile all’interno della struttura architettonica. Industriandosi liberamente per l’esecuzione di fiori in terracotta di ogni tipologia gli allievi hanno ideato forme particolari e piene d’immaginazione, come se fertilizzassero il mondo. Infatti i fiori si protendono nello spazio da un accumulo di vasi che trovano un rapporto  giocoso e dialettico con gli oggetti già presenti, sempre vasi dipinti di grandi dimensioni, collocati a suo tempo nelle parti più elevate dell’ambiente interno della struttura al di sotto del soffitto dall’architetto Mariani che ha progettato l’intero edificio, stimolando un confronto dialogico attraverso un’opera che si può avvicinare agli aspetti anche più recenti dell’arte ambientale.

Per informazioni:

Tel. 0571/911285

       0571/9174

Veneziano, che si è formato presso l’Ateneo fiorentino, nonostante sia nato a Molfetta (Bari), ha sviluppato negli anni i suoi studi e proseguito la sua ricerca, interessandosi di architettura disegnata, specialmente agli inizi degli anni Ottanta, quando ha vissuto a Chicago, per fondare più tardi nel corso del medesimo decennio a Milano con Prospero Rasulo, “Oxido”, la Galleria del Progetto arte, che in seguito diventerà un marchio di fabbrica “Oxido Zoo”

Ha disegnato per diverse aziende del settore quali Sisal, Ortolan, RSVP, Demetra, Masterly, Lumi ed è stato invitato a numerose rassegne di design, presentando i suoi oggetti in gallerie e musei.

“Tutta l’opera di Veneziano – scrive Maurizio Vitta in un libro a lui dedicato (Edizioni L’Archivolto, Milano, 1998) – è stata fino ad oggi una esplorazione dell’universo, fattosi di nuovo misterioso, degli oggetti e degli spazi. […] ha vissuto – il periodo degli anni Ottanta – con impegno e fervore, ma con distacco dell’osservatore disincantato. Le sue realizzazioni – scandite nel tempo secondo un ritmo lento e costante – sono state attenti sondaggi compiuti in un territorio che egli ha sempre cercato di studiare, più che di sfruttare. La profondità lo interessava assai più che la diffusione: ogni pezzo, ogni spazio, erano il risultato di un calcolo mirante a sintetizzare non un’occasione progettuale, bensì un assunto metodologico o, con maggiore azzardo, un teorema. Egli ha fatto propria, nel suo lavoro, l’antinomia sulla quale si è costruita la storia dell’architettura e del design nel XX secolo – quella tra funzione estetica e funzione d’uso, ma ha cercato di superarla rovesciandone l’impostazione. Anziché considerarla frutto di un’insanabile antitesi tra i due concetti distinti, ne ha rivelato la natura sostanzialmente unitaria e ha trasformato l’opposizione in costitutiva duplicità.

[…] Anziché lasciarsi sedurre dalle mascherature con le quali il concetto di “forma” è stato, a onta delle migliori intenzioni iniziali, il più delle volte rivestito – artisticità, artigianalità, esteticità – che lo hanno lasciato sostanzialmente come era, egli ha preferito lavorare sul terreno più difficile e meno praticato, quello della metamorfosi dell’oggetto, ovvero sulla capacità delle cose di trasformarsi in altro pur restando sempre le stesse. Ma questa metamorfosi, per compiersi davvero, doveva coinvolgere tutto l’oggetto, e non solo la sua configurazione formale; e difatti nei suoi risultati più pregnanti […] la struttura funzionale è stata ripensata altrettanto radicalmente”.

In mostra Veneziano presenta le sue ultime opere in terracotta, dalla serie dei Piattimacchiati  a quella dei  vasi con The walking man che denotano la sua capacità, come precisato nel testo critico, di metamorfizzare non solo la configurazione formale dell’oggetto, ma anche la sua struttura funzionale e propongono i recenti sviluppi del panorama progettuale attraverso la sperimentazione di un geometrico minimalismo, definendo un nuovo rapporto tra oggetto e spazio architettonico.

Informazioni: Tel. e Fax 0571/73619; e-mail: a.scappini@virgilio.it

Per arrivare: S.G.C. FI. PI.LI. Uscita Empoli Ovest; FS: FI – PI; FI – SI; Stazione di Empoli

L’associazione Sincresis in concomitanza all’esposizione dedicata alle opere di design di Gianni Veneziano ha collaborato alla realizzazione del progetto Lo stato dell’arte promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Progetto Ceramica del Comune di Montelupo Fiorentino, dalla Istituzione Montelupo Cultura & Promozione con il coordinamento generale di Benedetta Falteri e il tutor Alice Pistoleri e dal Sistema museale di Montelupo diretto da Fausto Berti, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano.
L’intento è stato quello di trovare un punto d’incontro tra la progettazione del design secondo modalità e tendenze innovative e la produzione manifatturiera ceramica e vetraria di tradizione storica nel territorio.
Valorizzare la lavorazione di materiali tipici della nostra area geografica basata su un encomiabile artigianato artistico, ancora oggi attivo, e proiettarla verso la sperimentazione attuale nelle arti visive e nel design, per raccoglierne stimoli ed energie, in modo da promuovere e garantire nuove prospettive per la qualificazione dei prodotti creativi è stato l’obbiettivo fondante. Il percorso si è svolto per la durata di due mesi, coinvolgendo gli allievi del corso di progettazione per il diploma di laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Firenze ed i loro docenti Gianpiero Alfarano, che si è occupato,in qualità di direttore, della gestione specifica del corso, e Gianni Veneziano, a diretto contatto con gli allievi, nella ideazione di un oggetto di design che potesse riunire i due materiali, ceramica e vetro, sul tema dell’illuminazione, così da progettarlo e realizzarlo con le maestranze delle manifatture locali, a loro volta orientate a interagire per uno scambio di competenze e per attivare nuovi itinerari di ricerca.
Tentando, dunque, di creare una sinergia tra giovani e futuri designers e personale d’impresa è stato attivato un workshop di formazione che si è caratterizzato come un “cantiere aperto”, in cui da un lato le proposte delle nuove generazioni sono state indirizzate verso l’originalità, tentando di non cadere in facili revival, rifacimenti e imitazionismi, dall’altro la specifica professionalità delle aziende, che hanno accolto il progetto e che hanno partecipato anche al momento formativo per assumere conoscenze nel settore del design, altresì ha posto in luce le particolarità tecniche di lavorazione, e talora la necessità di adeguare l’ideazione, e quindi la fantasia progettuale alla possibilità di realizzazione dell’oggetto, per garantirne la funzionalità.
Nell’ambito del workshop sono intervenuti anche due artisti proposti dall’Associazione Sincresis, Paolo Fabiani e Francesco Landucci che hanno presentato agli allievi il loro itinerario creativo per cogliere le possibili contaminazioni tra arte e design. Ambedue hanno esposto un’opera a Montelupo Fiorentino in occasione della Festa della Ceramica, rispettivamente La cucina di Pulcinella in porcellana negli spazi esterni nei pressi della Manifattura adiacente al Museo e L’Albero della vita in cristallo nella Chiesa di San Lorenzo, realizzati appositamente.
Si sono così alternate giornate di studio e di progettazione presso la sede del Corso di Disegno Industriale a Calenzano condotte dai docenti menzionati, con il sostegno anche dell’Agenzia per lo Sviluppo dell’Empolese Valdelsa, che si è occupata dell’attribuzione dei crediti formativi, e momenti di verifica progettuale in azienda, per giungere ad una presentazione e premiazione dei progetti ritenuti migliori, avendo costituito una commissione di giuria, in base a determinate caratteristiche, dalla novità, allo stretto legame tra estetica e funzionalità, dalla referenzialità alla connotazione segnica.
Energie, pensieri, capacità, saperi coinvolti in un progetto in nuce da approntare, migliorare se necessario con opportuni accorgimenti, riuniti intorno ad un’idea che può prevedere prospettive future, che può significare l’inizio di una collaborazione, di un dialogo, di un confronto, di una sperimentazione concreta per il domani.