NASTROPOESIA
2017
Libroggetto.
Scatola di legno, cilindrica, 15,5 cm (diametro) e 6,5 cm (altezza).
All’interno della scatola un nastro di carta lungo circa 15 metri ed alto 5 centimetri, composto da spezzoni di carte colorate di
vari colori, incollati tra loro, sui quali è scritto un testo.
Realizzato a Firenze, come replica dell’originale del 1971andato perduto. Esemplare unico.
Questa “nastropoesia” fa parte delle “azioni poetiche”. Esse sono mie
performances giovanili, realizzate nei primi anni ’70, (dal 1969 al 1976 circa) coeve
alla mia collaborazione con le riviste “Gramma “ di Lecce e “Techne” di Firenze. La
trascrizione dei testi di queste azioni, corredata da alcune immagini, foto e progetti è
stata raccolta in un opuscolo omonimo, realizzato nel 1976, e poi, più sinteticamente,
nel recente catalogo: “Antologia 1969 – 2017”.
La “nastropoesia”, realizzata a Lecce, nel Febbraio del 1971, in occasione del
Dekult Theater, manifestazione artistica sincronica in più sedi internazionali, a cura
di Eugenio Miccini e Pier Luigi Tazzi, fu esposta nella mostra del gruppo Gramma
intitolata Anno Zero, presso la Galleria Leonardo, Lecce, nello stesso anno.
La “nastropoesia” consisteva in una striscia di carta, lunga alcuni metri, e
larga tre o quattro centimetri, sulla quale era scritto un mio testo. Lo scritto, come gli
altri del ciclo delle “azioni poetiche”, non era solo verbo-visivo (come altre poesie
visive di quel periodo) ma presupponeva un’ azione con il coinvolgimento diretto dei
fruitori.
Poiché questa “nastropoesia” è andata dispersa, ne ripropongo una replica, a
distanza di quasi cinquant’anni. Naturalmente questo rifacimento attuale differisce
leggermente dall’originale. Intanto sono diversi il supporto cartaceo (difficile da
reperire identico sulla base di una sola fotografia in bianco e nero e di scarsa qualità)
e la tecnica di realizzazione: nell’originale il testo era scritto a mano utilizzando delle
mascherine di metallo per imballaggi. Poi differisce anche il testo, che nella versione
attuale ricostruisco a memoria, non avendone conservato una copia. Il testo della
replica odierna, poi, è scritto al computer e non a mano. Pur con queste, lievi,
differenze credo di aver conservato il senso dell’opera originale del 1971.
La nastropoesia attuale ha la forma di un libroggetto.
Scatola di legno, cilindrica, di diametro cm. 15,5 e di altezza 6,5 cm. All’interno della
scatola un nastro di carta lungo circa 15 metri ed alto 5 centimetri, composto da
spezzoni di carte colorate di vari colori, incollati tra loro, sui quali è scritto un testo. Il
libroggetto nastropoesia è un esemplare unico, realizzato a Firenze, nel 2017, come
replica dell’originale del 1971 andato perduto.
Biografia essenziale
Nato a Matera nel 1952, ha frequentato il Liceo Artistico di Lecce e la Facoltà di Architettura di Firenze, dove si è laureato nel 1977. Vive a Firenze. Dal 1978 ha insegnato negli Istituti d’Arte di Pietrasanta, Arezzo e Pistoia ed infine nel Liceo Artistico di Firenze. E’” figlio d’arte”. Suo padre Vittorio, morto all’età di 97 anni, a Lecce, nel 2013, è stato una figura importante nell’arte d’avanguardia pugliese. Ha esordito, nei primi anni settanta, nell’ambito della Poesia Visiva e della esoeditoria d’avanguardia, collaborando con i Centri Techne di Firenze e Gramma di Lecce e con le omonime riviste in Italia; con lo Small Press Archive di Anversa e con numerosi centri ed archivi di mail art in tutto il mondo. L’attività degli anni settanta è incentrata sulla poesia visiva e sulle “azioni poetiche”, ovvero una serie di performances basate su testi ludici e dissacranti. Oltre che di pittura, di poesia visiva e di mail-art si è occupato di visual design partecipando a numerosi concorsi internazionali di grafica. Numerosissime le mostre, nazionale e internazionali, alle quali ha partecipato dal 1969 ad oggi. Nei primi anni novanta ha trasposto alcune sue ricerche visive precedenti, condotte con tecniche tradizionali, nel campo della grafica informatica realizzando una serie di “videografie” ,ovvero di video-animazioni astratte computerizzate. Successivamente, utilizzando una tecnica originale scoperta dal padre Vittorio, ha prodotto una serie di “fotograffiti”, ovvero di immagini ottenute da pellicole fotografiche graffiate e colorate a mano e successivamente stampate. Nel 1992 ha aderito a “Supervisibile arte-media-società”, gruppo di artisti, operatori, ricercatori che, con il supporto e la collaborazione dell’Istituto Francese di Firenze, ha promosso lo studio, la ricerca, il dibattito sul rapporto tra le tecnologie avanzate e la vita, la cultura, la comunicazione e l’arte del nostro tempo. Tra la fine degli anni novanta ed il 2013 ha lavorato ad un lungo ciclo di dipinti intitolati “labirinti”. Del 2012 è una serie di fotografie astratte digitali denominate “ astratte realtà”. Del 2012-2013 è un ciclo di dipinti intitolati “carré” e l’operazione artistica “potlatch 2013”. Del 2014-2015 sono i cicli “cromopoesie”, “cromograffiti”, “polittico”, “foglie”, “mani” e l’operazione artistica “mostra a domicilio”. Dal 1996 ad oggi ha realizzato diciassette “libri d’artista”.
La sua produzione recente (dalla serie dei “labirinti” ad oggi) è incentrata su di una serie di dipinti, collages, disegni, “scatole” ed “oggetti” in cui sviluppa una personale ricerca basata sugli stilemi dell’arte astratto-informale. Nella recentissima serie delle “cromografie” (2020-2021) coniuga la poesia visiva dei suoi esordi con la pittura astratto-informale di segno e di gesto in una personale ed originale sintesi pittorica. Questo ultimo ciclo di opere è stato recensito, con particolare acume critico, da Daniela Pronestì sul mensile “La Toscana Nuova” del Novembre 2021. Parallelamente a queste ricerche visive ha svolto un lavoro di riflessione teorica sull’arte, sfociato in numerosi articoli pubblicati, negli anni giovanili, in giornali e rivite salentine; in seguito, tra il 1993 ed il 1996, ha collaborato con la rivista “Altrispazi”. Nel 1995 ha pubblicato la prima, e finora unica, bibliografia in italiano sull’Internazionale Situazionista (Gianluigi Balsebre, Della critica radicale. Bibliografia ragionata sull’Internazionale Situazionista. Con appendice antologica di documenti inediti, Edizioni Grafton 9, Bologna, 1995). Nel 2002 ha pubblicato sulla rivista online “archimagazine” , la seconda edizione di un pamphlet – del 1997 – di critica radicale dell’urbanistica (Gianluigi Balsebre, Il territorio dello spettacolo, Ed. Potlatch, Nowhere, 1997). Nel sito della galleria ARTISTIKAMENTE di Pistoia è presente con una sua pagina personale.