Dopo l’esperienza di “Meglio mangiare poco tutti i giorni che tanto una volta al mese”, avvenuta nel maggio scorso a Montelupo Fiorentino, in concomitanza con un mercato dell’usato organizzato da “Dituttodipiù”, il progetto arriva ora a una sorta di seconda ricognizione.

Nuovo banco di prova è Sincresis, l’Associazione culturale per le arti contemporanee diretta da Alessandra Scappini a Empoli, che nei giorni 4 e 5 ottobre 2014 ospiterà una mostra dal titolo “Più arte per tutti!”. Come nell’operazione precedente, l’intento è quello di sondare, grazie all’iniziativa di un gruppo di artisti che si sono uniti alla causa, la relazione e il rapporto/scontro tra arte e mestiere, in quanto posizione e valore dell’artista all’interno di un sistema e della sua “sopravvivenza” nel sistema stesso… un paradigma della condizione di chiunque voglia riflettere sul significato attuale della parola “lavoro”.   Articolata sia negli spazi interni che quelli esterni della galleria, l’esposizione nasce quindi dopo attente riflessioni sulla questione dell’opera d’arte e la sua “diffusione”, attraverso le diverse esperienze economiche e di comunicazione, in particolare quelle più popolari e per così dire “anarchiche“ che oggi trovano linfa attraverso internet oppure in ambiti “alternativi“. Di discussione in discussione, è nata l’idea di rimettere in gioco la questione, di provocare il visitatore occasionale che spesso resta passivo di fronte alle manifestazioni cosiddette artistiche, e di andare a instaurare un dialogo propositivo tra artisti, collezionisti, appassionati, mecenati, semplici curiosi: cercare di non relegare tutto all’idea di istituzione, spesso con i suoi sistemi rigidi e limitativi, riferito non alla galleria in quanto tale, ma al sistema; e ribaltandone non il significato, ma il fine stesso.   La galleria si aprirà alle istanze di questi cinque artisti che, a loro volta, coinvolgeranno altri artisti, teorici e professionisti, seguendo una linea di pensiero del dialogo, andando a esporre e a creare “mercato” con le loro opere, ma anche presentando oggetti vari, concetti, progetti culturali, dimostrazioni in diretta del loro “fare arte“, mirando a riflettere sul ruolo della “produzione”.   La mostra, da semplice (si fa per dire) contenitore di oggetti d’arte, aspira a divenire un contenuto in trasformazione: ogni autore allestirà una sorta di banco, dove “mercanteggiare” le proprie produzioni, ma il banco sarà anche uno spazio di dialogo diretto, in progress, durante i due giorni dell’iniziativa. Si potrebbe definire questa una mostra “aperta”, capace di andare incontro a chi spesso si fa timido e impaurito verso le istanze più elitarie dell’arte, cercando il confronto, lo scambio, la vendita, come dire: “… una stretta di mano e l’affare è fatto!” (e si accettano bitcoin e altre criptovalute).   Il titolo, quasi uno slogan, oltre a riecheggiare una manipolazione del consenso del nostro recente passato, rivendica la presa di responsabilità degli artisti nel mettersi in gioco, nell’ambizione di uscire da un regime di regole, dal potere imperante, a testa alta, coraggiosamente… Rivendicando inoltre un proprio spazio d’azione, mettendosi in discussione, cercando di imporsi dentro le regole per poi stravolgerle, questi artisti si creano una piattaforma di mercato e di valutazione personale, sia economica (nella vendita e divulgazione del proprio impegno), che artistica, nel ruolo che un’opera assume all’interno della società “popolare“.   Oltre agli iniziatori del progetto, gli artisti Lisa BatacchiRaffaello BecucciLapo Binazzi (UFO)Giancarlo Norese e Claudio Parrini, parteciperanno Vito Deleonardis le sue “Espressioni 900”, collezione di cataloghi e libri d’arte, molti dei quali vere e proprie rarità, e Jacopo Renai, con oggetti di design e altro ancora. Inoltre, coordinati dallo storico e critico d’arte Francesco Galluzzi (con la collaborazione di Claudio Parrini), saranno presentati anche due incontri aperti al pubblico che andranno ad approfondire maggiormente la questione: sabato 4 ottobre alle ore 17, sarà il turno del filosofo Ubaldo Fadini, mentre domenica 5 ottobre, sempre alle 17, si terrà una “chiacchierata” con il fotografo Aurelio Amendola (che per l’occasione esporrà anche un suo lavoro fotografico).