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Il concept di The door closed ci pone davanti una porta chiusa, che ci limita nel vedere cosa ci sta dietro. L’ azione di aprire diventa un divieto dal cartello in evidenza rosso con la scritta “chiuso”, non è possibile aprire, quindi la mente aziona l’immaginazione del divieto ponendosi la domanda “cosa ci sta dietro? Cosa nasconde?….”. Saremo noi a decidere se infrangere la regola! Una volta aperto chi osserva si troverà davanti slogan, quasi come degli urli di persone, il richiamo ad alcuni Paesi dove ancora oggi alcune azioni di pensiero e fisiche sono ancora dei tabù. Proibire la propaganda (c è un immagine dei Litfiba legata alla canzone Proibito), la vergogna un limite psicologico imposto, la musica controllata, la ruota di una macchina proibita in alcuni paesi per le donne, il pettine legato alla situazione in Iran oggetti che riportano alla condizione della donna in alcuni Paesi che dovrebbe far riflettere sulla condizione arcaica di pensiero. In mezzo a tutto ciò si trova una scala dorata simbolo di rinascita perché si può risalire dagli abbissi dell’ignoranza!