LIBRO OGGETTOSOGGETTO
1991
17 x 23 x 12 cm (2)
Courtesy Galleria Frittelli, Firenze
Biografia essenziale
E’ nata nel 1933 a Firenze, dove vive e lavora. Dopo aver compiuto studi artistici si occupa di poesia visiva fin dal 1963, anno in cui elabora il suo primo poema tecnologico, L’indiscrezione è forte. Espone, dall’anno successivo, con il Gruppo ’70 insieme a Eugenio Miccini, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, Antonio Bueno e in seguito Ketty La Rocca e partecipa attivamente alle varie manifestazioni del gruppo, festival, esposizioni, varie attività performative. Tra queste è fondamentale ricordare Poesie e no, prima al Centro Artistico Il Grattacielo di Livorno e poi al festival del Gruppo 63 a Palermo e gli interventi alla Libreria Feltrinelli a Firenze e in altre città italiane ed estere.
Cosciente della continua mutazione del linguaggio e della sua ambiguità, nel corso degli anni Sessanta, Marcucci realizza dei collage con parole e immagini prese dal mondo della comunicazione di massa per denunciare la condizione femminile nella società contemporanea e la mercificazione della sua immagine. questa spinta ideologica la porta a comporre poesie visive provocatorie e dissacranti, cariche di ironia dove spesso i messaggi spregiudicati vengono tratti dalla terminologia dei baloons dei fumetti.
Nel 1965 lascia Livorno, dove si era trasferita dal 1955 in seguito al matrimonio, per tornare definitivamente a Firenze, dove insegna anche Progettazione e Storia dell’ Arte al liceo Scientifico. Dopo la partecipazione alla mostra Poesia Visiva presso la Galleria Guida di Napoli (1965), sviluppa ulteriormente la sua ricerca nell’ambito della poesia visiva, della cinepoesia (si consideri il film-collage Volerà nel ’70 ), della poesia come spettacolo e della poesia come manifesto e come happening.
Risale agli inizi degli anni sessanta la creazione dei primi collages, pubblicati dalla casa editrice Sampietro di Bologna; il doppio codice verbo-visivo è utilizzato dalla Marcucci secondo una coesione tra parola ed immagine dal risultato provocatorio e dissacrante, spesso sottolineato da messaggi spregiudicati tratti dalla terminologia dei balloons dei comics, che costituiscono una versione originale dalle linee programmatiche del Gruppo 70. Nata come alternativa “alla condizione presente della cultura”, sulla spinta di una forte componente ideologica, la poesia visiva della Marcucci, diventa un’espressione segnata da una carica ironica e metaforica, spesso imbevuta da una determinante esigenza di trasgressione. Ricordiamo ad esempio: E’guerra d’eroi, Prr, La signora Italia, Il fidanzato in fuga, Okay.Lucia Marcucci realizza vari libri d’artista tra i quali: Semplice facile divertente (ed. Guanda, 1966); Io ti ex-amo (Tèchne, 1970 – pubblicato una prima volta nel 1966); Nove stanze (ed. Sampietro, 1972); Libro oggetto (Campanotto Editore, 1983); Weil-Lettere, (Carlo Cambi Editore), Frittelli arte contemporanea, Firenze 2009.
Collabora anche, con una serie di testi critici, a varie riviste specializzate tra le quali “Dopotutto” (supplemento di “Letteratura”), “Il Ponte”, “Arte Oggi”, “Nuova presenza”, “Il Portico”, “Tre Rosso”, “Il Tarocco”, “Nuova Corrente”, “La Battana”, “Tèchne”, “Lotta Poetica”.
Cosciente della continua mutazione del linguaggio e della sua ambiguità, nel corso degli anni Sessanta, Marcucci realizza dei collage con parole e immagini prese dal mondo della comunicazione di massa per denunciare la condizione femminile nella società contemporanea e la mercificazione della sua immagine. questa spinta ideologica la porta a comporre poesie visive provocatorie e dissacranti, cariche di ironia dove spesso i messaggi spregiudicati vengono tratti dalla terminologia dei baloons dei fumetti.
Nel 1965 lascia Livorno, dove si era trasferita dal 1955 in seguito al matrimonio, per tornare definitivamente a Firenze, dove insegna anche Progettazione e Storia dell’ Arte al liceo Scientifico. Dopo la partecipazione alla mostra Poesia Visiva presso la Galleria Guida di Napoli (1965), sviluppa ulteriormente la sua ricerca nell’ambito della poesia visiva, della cinepoesia (si consideri il film-collage Volerà nel ’70 ), della poesia come spettacolo e della poesia come manifesto e come happening.
Risale agli inizi degli anni sessanta la creazione dei primi collages, pubblicati dalla casa editrice Sampietro di Bologna; il doppio codice verbo-visivo è utilizzato dalla Marcucci secondo una coesione tra parola ed immagine dal risultato provocatorio e dissacrante, spesso sottolineato da messaggi spregiudicati tratti dalla terminologia dei balloons dei comics, che costituiscono una versione originale dalle linee programmatiche del Gruppo 70. Nata come alternativa “alla condizione presente della cultura”, sulla spinta di una forte componente ideologica, la poesia visiva della Marcucci, diventa un’espressione segnata da una carica ironica e metaforica, spesso imbevuta da una determinante esigenza di trasgressione. Ricordiamo ad esempio: E’guerra d’eroi, Prr, La signora Italia, Il fidanzato in fuga, Okay.Lucia Marcucci realizza vari libri d’artista tra i quali: Semplice facile divertente (ed. Guanda, 1966); Io ti ex-amo (Tèchne, 1970 – pubblicato una prima volta nel 1966); Nove stanze (ed. Sampietro, 1972); Libro oggetto (Campanotto Editore, 1983); Weil-Lettere, (Carlo Cambi Editore), Frittelli arte contemporanea, Firenze 2009.
Collabora anche, con una serie di testi critici, a varie riviste specializzate tra le quali “Dopotutto” (supplemento di “Letteratura”), “Il Ponte”, “Arte Oggi”, “Nuova presenza”, “Il Portico”, “Tre Rosso”, “Il Tarocco”, “Nuova Corrente”, “La Battana”, “Tèchne”, “Lotta Poetica”.
Quando, nel ’68, il Gruppo 70 si scioglie, partecipa alle attività di Tèchne e con Miccini e Ori al Gruppo Internazionale di Poesia Visiva o Gruppo dei Nove, costituitosi agli inizi degli anni Settanta e sostenuto dallo Studio Brescia (Brescia). Da questo momento prosegue la propria sperimentazione artistica sviluppando tematiche maggiormente autonome e indipendenti; inizia la serie delle Impronte (Aa, Bb, Cc, Non cessiamo il fuoco, Il paesaggio falso), in cui aggiunge al doppio codice verbo-visivo la partecipazione diretta, prettamente fisica, del proprio corpo di donna.
Tra le numerose esposizioni alle quali partecipa, menzioniamo nel 1972 la XXXVI Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Il libro come luogo di ricerca; nel 1978 la XXXVIII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura, con la mostra Materializzazione del linguaggio ai Magazzini del Sale alle Zattere; nel 1981, Linee della ricerca artistica in Italia 1960-80, al Palazzo delle Esposizioni a Roma; nel 1986, XI Quadriennale di Roma al Palazzo dei Congressi.
Tra le personali: nel 1993, Lucia Marcucci, al Centro d’Arte Spaziotempo a Firenze, nel 1997, Lucia Marcucci Poesie Visive 1963-1977, alla Rocca di Umbertide (Perugia), nel 1998 la monografica alla galleria Farsettiarte a Prato.La più recente mostra antologica è stata realizzata dal Centro d’arte Spaziotempo presso il Palagio di Parte guelfa a Firenze ad aprile 2003, corredata dalla monografia Poesie visive 1963-2003 a cura di Lucilla Saccà, per le edizioni Pacini (acquistabile on-line nel nostro shop).
Dal 2004 una decine di sue opere fanno parte della Collezione Permanente del Museo di arte contemporanea Pecci di Prato.
Nel 2005 esce Memorie e incanti Extraitinerario autobiografico, scritto dalla stessa Lucia Marcucci per Campanotto Editore, nella Collana Le Carte Nascoste.
Nel 2009 partecipa alla Biennale di Venezia, Venezia Salva, omaggio a Simone Weil, a cura di Vittoria Surian, Magazzini del Sale.
Nella primavera 2010 l’importante mostra Supervisiva negli spazi di Frittelli Arte Contemporanea.
E’ stata invitata alla Terza Edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Malindi curata da Achille Bonito Oliva a dicembre 2010; inoltre la Galleria degli Uffizi ha acquisito l’opera Autoritratto (Perfection) inserita nella Collezione di Autoritratti degli Uffizi.
Nel 2011 partecipa alla 54 Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale. Padiglione Italia Toscana.
Tra le numerose esposizioni alle quali partecipa, menzioniamo nel 1972 la XXXVI Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Il libro come luogo di ricerca; nel 1978 la XXXVIII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura, con la mostra Materializzazione del linguaggio ai Magazzini del Sale alle Zattere; nel 1981, Linee della ricerca artistica in Italia 1960-80, al Palazzo delle Esposizioni a Roma; nel 1986, XI Quadriennale di Roma al Palazzo dei Congressi.
Tra le personali: nel 1993, Lucia Marcucci, al Centro d’Arte Spaziotempo a Firenze, nel 1997, Lucia Marcucci Poesie Visive 1963-1977, alla Rocca di Umbertide (Perugia), nel 1998 la monografica alla galleria Farsettiarte a Prato.La più recente mostra antologica è stata realizzata dal Centro d’arte Spaziotempo presso il Palagio di Parte guelfa a Firenze ad aprile 2003, corredata dalla monografia Poesie visive 1963-2003 a cura di Lucilla Saccà, per le edizioni Pacini (acquistabile on-line nel nostro shop).
Dal 2004 una decine di sue opere fanno parte della Collezione Permanente del Museo di arte contemporanea Pecci di Prato.
Nel 2005 esce Memorie e incanti Extraitinerario autobiografico, scritto dalla stessa Lucia Marcucci per Campanotto Editore, nella Collana Le Carte Nascoste.
Nel 2009 partecipa alla Biennale di Venezia, Venezia Salva, omaggio a Simone Weil, a cura di Vittoria Surian, Magazzini del Sale.
Nella primavera 2010 l’importante mostra Supervisiva negli spazi di Frittelli Arte Contemporanea.
E’ stata invitata alla Terza Edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Malindi curata da Achille Bonito Oliva a dicembre 2010; inoltre la Galleria degli Uffizi ha acquisito l’opera Autoritratto (Perfection) inserita nella Collezione di Autoritratti degli Uffizi.
Nel 2011 partecipa alla 54 Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale. Padiglione Italia Toscana.