Venerdì 13 maggio 2016 ore 17.30
Sabato 14 maggio 2016 ore 15.30 – 20.00

Il lavoro creativo di Aldo Lurci e Stefano Turrini si orienta verso la ricerca di combinazioni poetiche dell’invisibile, come se le geometrie dinamiche che compaiono sui supporti di carta navigassero libere e fluttuanti nell’infinito spaziale per incontrarsi e raccogliere energie nascoste, impercettibili ma onnipresenti. Nel loro sviluppo dinamico si movimentano per originare forme dell’immaginario, leggere, sfuggenti rispetto ad ogni determinatezza, preferendo accamparsi nell’indeterminato. “Lo spazio genera forme o le forme generano lo spazio? – si chiede Franca Santini analizzando le opere di Aldo Lurci – la capacità di sintesi, la lucida organizzazione di ogni elemento, la primordialità giocosa di ogni forma”, sono i segni ormai assolutamente identificativi dell’artista che trasmette una carica di straordinaria energia. Rigore, coerenza, certezza si distinguono come fondamenti dell’elaborazione pittorica di ambedue gli artisti, ma ogni regola sembra prossima a vanificarsi nel momento stesso in cui si conferma per avanzare sul versante della divergenza e dell’eterodossia, come scelta ‘laterale’ poiché alla rigidità statica e precisa sottentra l’esigenza della variazione lirica, per cui ogni equilibrio diventa sottilmente instabile, ogni struttura definita non è mai definitiva ma scorre sui binari del mutamento, ogni costruzione diventa ‘sentimento’ come sottolineava a suo tempo Osvaldo LIcini, inaugurando il versante dell’astrazione lirica nel contesto italiano degli anni trenta del novecento. “Le trasfigurazioni di Turrini, i cambiamenti di stato delle sue figure, le sue geometrie organiche, generative di forme nuove, previste quanto imprevedibili,  rompono schemi e categorie consolidate“, sottolinea Attilio Maltinti nel testo dedicato ad una recente mostra di Stefano Turrini, interrogarsi, esplorare, intuire per prediligere percorsi altri della mente sulla via della conoscenza permeata di umori e di stati interni che scompaginano l’ordine perfetto e assoluto per spingersi oltre fino all’emersione di elementi che sembrano contraddirlo, in un gioco continuo, dalla geometria alla materia, dalla costruzione strutturale alla pulsazione cromatica verso percorsi inusitati, per inoltrarsi e scavare fino a provocare nell’osservatore effetti spaesanti, così da renderlo curioso e sfidare la sua perspicacia e la sua percezione sottile fino a scoprire “l’ombra del colore“ nelle composizioni e nelle sculture come architetture essenziali.

Nel dialogo continuo con lo spazio, la cromia, la forma generativa le opere dei due artisti permettono allo sguardo di avanzare oltre il visibile, nel non dato, nel non definito, del non concluso, pur vivendo nelle strettoie della finitezza, per liberarsi e trovare nella gestualità cromatica, nella mescolanza del tessuto pittorico, nel dinamico alternarsi di ‘narrazioni ’ inesauribili dello spazio  una via ulteriore sempre percorribile.

Orari:

Venerdì 13 maggio ore 15.30 – 19.30 e sabato 14 maggio, ore 11.30 – 13.30 e 15.30 – 20.00. Apertura su appuntamento fino al 12 giugno 2016. Per informazioni e appuntamenti: tel. 0571/73619; a.scappini@virgilio.it

www.sincresisarte.com

www.sincresisarte.org (new website)

Come arrivare:

Superstrada da Firenze o da Pisa (FI PI LI) Uscita EMPOLI (la seconda dopo Empoli Est o Empoli Ovest), a 700 metri verso il Centro di fronte alla INCOOP di Via della Repubblica o Ferrovie dello Stato da Firenze, da Pisa, da Siena fermata Stazione Empoli e proseguire a piedi per un chilometro in direzione Pisa.